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Nascere nello Spirito

«In verità, in verità ti dico, se uno non rinasce dall’alto, non può vedere il regno di Dio». Gli disse Nicodemo: «Come può un uomo nascere quando è vecchio? Può forse entrare una seconda volta nel grembo di sua madre e rinascere?». Gli rispose Gesù: «In verità, in verità ti dico, se uno non nasce da acqua e da Spirito, non può entrare nel regno di Dio. Quel che è nato dalla carne è carne e quel che è nato dallo Spirito è Spirito.  Non ti meravigliare se t’ho detto: dovete rinascere dall’alto. Il vento soffia dove vuole e ne senti la voce, ma non sai di dove viene e dove va: così è di chiunque è nato dallo Spirito» (Giovanni 3, 3-8).

Sono parole forti, che ci ricordano il privilegio specifico del cristiano: quello di nascere due volte. E la Pentecoste celebra la seconda nascita, quella nello Spirito Santo. Ma che vuol dire nascere nello Spirito? Perché si parla di nascita e non di cambiamento, conversione, purificazione o altro? Non sempre si fa la dovuta attenzione a questo importantissimo verbo: nascere, nascere di nuovo. Se andiamo a vedere bene il senso profondo della Pentecoste, si rimane quasi frastornati. Perché si tratta di rinascere?

 

La fede cristiana come stile di vita

Gesù impiega la parola vita. Nascere implica vita. Una nuova vita. Un diverso modo di essere, frutto di un diverso modo di guardare al mondo che ci circonda. La dimensione cristiana ha come punto di partenza i sacramenti. Battesimo, cresima, eucarestia, confessione. Ma è nello stile di vita che essi danno il loro frutto. Come? Prima di tutto con la devozione verso la parola di Dio. Oggi tutti hanno lo Smartphone, e su You Tube si può ascoltare in qualsiasi momento un capitolo del vangelo o delle lettere apostoliche. In tutto dai 2 ai 4 minuti. Pochi. Non si può dire che non abbiamo tempo. Così come recitare uno o due salmi al mattino appena svegli. Di nostra scelta. Anche qui si tratta di pochi minuti. Non si può dire non abbiamo tempo! Se saremo costanti il seme piantato dai sacramenti, darà i suoi frutti. I frutti dello Spirito: Fede, Speranza e Carità. Questi doni da soli, riassumono i dieci comandamenti, e con essi la volontà di Dio, che siamo chiamati a compiere. Ma non solo. Vediamo

 

Purificare la mente e l’azione

Carissimi, non prestate fede a ogni ispirazione, ma mettete alla prova le ispirazioni, per saggiare se provengono veramente da Dio, perché molti falsi profeti sono comparsi nel mondo.  Da questo potete riconoscere lo spirito di Dio: ogni spirito che riconosce che Gesù Cristo è venuto nella carne, è da Dio; ogni spirito che non riconosce Gesù, non è da Dio. Questo è lo spirito dell’anticristo che, come avete udito, viene, anzi è già nel mondo. Voi siete da Dio, figlioli, e avete vinto questi falsi profeti, perché colui che è in voi è più grande di colui che è nel mondo.  Costoro sono del mondo, perciò insegnano cose del mondo e il mondo li ascolta. Noi siamo da Dio. Chi conosce Dio ascolta noi; chi non è da Dio non ci ascolta. Da ciò noi distinguiamo lo spirito della verità e lo spirito dell’errore” (1 Giovanni 4, 1-6).

Qui l’Apostolo Giovanni ci descrive l’esperienza di chi nasce da Dio, cioè viene da Dio, come dice lui. Egli invita chiaramente a fare qualcosa di più, attraverso il discernimento che lo Spirito fornisce. Fare attenzione a non cadere nell’errore. Ci sono molti falsi profeti. Essi sono animati dallo spirito dell’Anticristo. Si riconosceranno perché negheranno Gesù Cristo. Dunque vivere lo Spirito Santo come discernimento.

Chiaro no? Giovanni ci dice una cosa per certi aspetti inaspettata: non c’è bisogno di attendere l’anticristo. Il suo spirito è già qui. E ci dice come riconoscerlo. Ma seguiamo il consiglio di questo Apostolo e Teologo? Non sempre. Ci sono infatti delle difficoltà: dove sarebbero le dottrine anticristiane? Oggi tutti parlano un linguaggio suadente, finto-cristiano: solidarietà, giustizia, libertà, protezione della natura….sembra tutto vero, sembra tutto bello. Ma c’è il baco. Per scovarlo, visto che è nascosto, bisogna farci aiutare dal potere di discernimento dello Spirito Santo, e partire da sottoterra.

 

La rinascita dello gnosticismo

Nato contemporaneamente al Cristianesimo lo gnosticismo, dopo le condanne della Chiesa, si è nascosto ed è poi rispuntato fuori come da sottoterra, negli ultimi secoli. Purtroppo ben pochi se ne sono accorti, ma lo gnosticismo è attualmente la dottrina teologica più diffusa. Ed è pesantemente anticristiana. I suoi prodotti sono molto conosciuti, forse più del cristianesimo, ma la sua originaria concezione di Dio, da cui questi prodotti derivano, è nota solo ad alcuni. E cosa dice? Dice che la Natura è Dio. Uomo compreso.  Per i dotti: Dio è l’essere e la natura la sua espressione. Quindi tutto è Dio. Ma assolutamente NON ESISTE il Dio dei cristiani. Ovvero un Dio che sta al di là delle cose e dell’Universo. Per gli gnostici non esiste un Dio al di là di tutto ma che opera nel creato, come il Dio dei Vangeli e della Bibbia. Dunque, se il Signore è già “tutte le cose”, non c’è nessun bisogno che si incarni, e quindi il Cristo è inutile. Anzi non è mai esistito. Gesù era solo un uomo. Un predicatore che ha detto cose che hanno detto tanti altri.

Ma c’è un secondo punto. Dio non è al di là di ogni movimento, pur agendo nel mondo, come crediamo noi cristiani, ma….si sviluppa. Evolve.  Per i dotti: alla base c’è una condizione dinamica di Dio, esso è l’essere e si sviluppa, evolve nel tempo. Esso infatti non abita nell’eternità, fuori dal tempo, come crediamo noi cristiani, ma essendo “il tutto” risente del tempo, è nel tempo e cambia migliorandosi. Sono idee un po’ bizzarre vero? Assolutamente “da anticristo”. Eppure questi gnostici ci credono.  Tutto questo sembrerebbe lontano, e privo di interesse per noi. E invece ci tocca, eccome se ci tocca! Perché sono i prodotti di questa bizzarra ed eretica pseudo-teologia, che entrano a forza nella nostra vita, e da cui bisogna guardarci. E quali sono?

1 – L’evoluzionismo. Come tutti i pensieri eretici questa teoria parte da un concetto condivisibile. L’uomo cambia nel tempo. Effettivamente su questo ci sono prove. Lo dice anche Gesù nel Vangelo di Matteo, quando parla del divorzio. Del resto anche la storia cristiana ha un’Alfa ed un Omega, un principio ed una fine. Anche le vite individuali sono concepite come uno sviluppo, nella nostra fede. Ma poi, come in tutte le eresie, si estremizza il concetto: tutto cambia, le specie animali diventano altre specie, i serpenti diventano uccelli, le scimmie uomini etc.  . Come? Basandosi sul caso. Scontri casuali tra molecole, finché non si trova la combinazione giusta, quella che sopravvive. Inutile dire che questo non è assolutamente provato. Sono 150 anni che gli evoluzionisti cercano di dimostrarlo, ma non ci riescono. Anzi i reperti degli animali preistorici dimostrano tutto il contrario. Ma bisogna crederci. Deve essere vero per forza, e se un professore universitario di biologia, si azzarda a dubitare, viene buttato fuori e messo alla berlina senza tanti complimenti. Perché tanto fanatismo per una semplice teoria scientifica? Perché è una teoria espressione del dogma eretico e gnostico, che Dio è la Natura e che esso si sviluppa nel tempo. Semplice e chiaro. A saperlo. Ma il collegamento nessuno lo fa, così l’evoluzionismo rimane una teoria scientifica, provata anche se non provata per nulla, a cui tutti devono credere, per non essere dei retrogradi reazionari, e per non perdere il posto di lavoro. L’evoluzionismo è una teoria apparentemente neutra, sul piano della teologia e della fede. Tanto che molti, senza sapere cosa c’è dietro, immaginano che si possa avere una fede cristiana e condividere insieme anche le dottrine evoluzioniste. Dio, si dice, può creare come vuole, anche nel tempo. Questo è vero, ma il problema non è affatto creazionismo contro evoluzionismo. Il vero contrasto, e la vera eresia, sta in come pensiamo che sia Dio. Per i dotti: solo immanente invece che immanente e trascendente, immerso nel tempo e quindi in sviluppo invece che fuori dal tempo e nell’eternità come crediamo noi cristiani.

2 – Il liberismo economico. Strettamente collegato alla eresia gnostica, e con più gravi ricadute nella nostra vita, è la dottrina del liberismo o neo-liberismo. Il commercio e l’iniziativa privata in economia, devono essere liberi, senza dazi, tasse ed interventi intrusivi dello stato. Anche qui si parte da principi condivisibili, che attirano, come sempre. Ma come sempre ingannano. Infatti più vicina al cristianesimo, è quella economia in cui esiste libertà di iniziativa, proprietà e libero commercio, ma in cui lo stato funziona da regolatore, in modo da proteggere i più deboli. Tutelare lo sforzo di tutti senza prevaricazioni o concorrenza sleale. Ebbene questo ultimo particolare non va a genio agli gnostici, che vogliono la libertà assoluta, in modo che il più debole sia selezionato e sopravviva il più forte. Le ditte e le industrie più piccole vanno chiuse, perché si affermino le più grosse. Ecco che torna l’evoluzionismo. E questo dura da secoli. Pensate che verso la fine del 1700, uscì una legge in Inghilterra che proibiva alle parrocchie di aiutare i poveri, in base al principio che dovevano essere selezionati, eliminati, per far sopravvivere il più forte….il migliore. Cioè il più prepotente. Ancora non c’era l’evoluzionismo come lo conosciamo oggi, ma il mondo anglosassone era fortemente condizionato dalle teorie liberiste, e dalle dottrine di Malthus. Un tipo che voleva ridurre la popolazione, eliminando i deboli a vantaggio dei più forti. Perché? Perché così Dio (che è l’uomo) si perfeziona nel tempo. Per gli gnostici, la coscienza stessa dell’uomo costituisce la parte più sublime di Dio, che per mezzo della ragione conosce sé stesso. Ed in questo modo evolve. Ecco lo gnosticismo.  Ecco l’anticristo dell’Apostolo Giovanni. Ma i più non se ne accorgono. Come non difendere infatti la libertà di iniziativa? La proprietà etc? Viene presentato il condivisibile e si nasconde la sostanza dell’eresia. Salvo poi ricorrere ai dazi quando fanno comodo. Per esempio nelle guerre commerciali. Anche quelle sarebbero sacrosante ovviamente, per il solito principio: la eliminazione del più debole a vantaggio del più forte. Ci sarebbe da ridere se non venisse da piangere. E i media manipolano per farci credere quello che nemmeno sappiamo esistere. Si usano parole chiave utili a convincere: democrazia, libertà, uguaglianza, prosperità. Gli altri, quelli da eliminare, sono canaglie, dittatori disumani, belve sanguinarie, fanno eccidi, perseguitano i giornalisti etc. Ma il povero credente non sa cosa c’è dietro. E magari ci casca.

 

Conclusioni

Purtroppo per motivi di spazio e di tempo, abbiamo fornito solo alcuni dei tanti esempi di dottrine anticristiane camuffate. Bisognerà in seguito riprendere l’argomento perché importante. Rimane un consiglio generale: credere senza condizioni, solo a Gesù Cristo ed a Gesù Cristo Salvatore. Il resto prendiamolo sempre con le molle e con uno sguardo critico. Non siamo tenuti a credere senza se e senza ma a tutte le proposte che vengono dal mondo. Dunque rinasciamo nello Spirito Santo festeggiando la Pentecoste, e facciamoci prendere per mano dal Suo straordinario potere di discernimento, per fare del cristianesimo uno stile di vita.