PERCHE’ IL LOGO DELL’ULIVO

Passeggiando in mezzo ad un uliveto è possibile vedere qualcosa di veramente caratteristico: accanto ad alberi dotati di un solo tronco, si possono notare dei ceppi che sembrano il frutto di un taglio alla base, e da cui si dipartono da due a cinque alberi più piccoli. In tutti i libri di botanica si spiega come l’ulivo non muoia praticamente mai. Dal ceppo tagliato infatti possono rispuntare nuovi tronchi, in numero, appunto, da due a cinque. Essi sono assolutamente lo stesso ulivo ma RIGENERATO!

I romani quando distrussero Gerusalemme vollero tagliare tutti gli ulivi. Tuttavia non riuscirono ad estirparli perché dai tronchi nacquero altri alberi. L’ulivo è quindi, per analogia, simbolo di rigenerazione. Forse è per questo che l’olio, che è il suo prodotto, viene usato nel Battesimo, nella Cresima e nella unzione degli infermi. I Messia, in Israele, era l’unto del Signore. Tutti eventi profondamente e spiritualmente rigenerativi.

Infine, dopo il diluvio, Noè libera una colomba che torna con in bocca un ramoscello di ulivo: la prima pianta a rigenerarsi dopo il termine della pioggia. Forse per questo si pensa all’ulivo anche in termini di forza, di energia. In questo blog si pensa alla vocazione religiosa del laico come rigenerazione, come via da percorrere verso una nuova vita. Verso quella che i Padri della Chiesa chiamavano “Theosis”, ovvero adozione dell’uomo a figlio di Dio.