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Una buona strategia per crescere insieme con i figli, potrebbe essere quella di scegliere due mezze giornate, per un intervento educativo diretto. Un giorno feriale, come per esempio il martedì, ma naturalmente può essere un altro giorno, ed il sabato mattina. Uno più orientato agli aspetti formativi e l’altro più a quelli ludici. Perché? Perché un primo principio che crediamo sia generalmente accettato in ambiente Cristiano, è che non si può delegare alla scuola tutta l’educazione. Anche se questa finisce per essere integrata (spesso male), dagli amici e compagni di classe.

Im questo documento parleremo del giorno feriale dedicato nel pomeriggio  (o metà pomeriggio), ad un intervento di tipo formativo. Gli anni possono essere compresi tra quelli della scuola materna fino alla terza media compresa. I genitori coinvolti possono essere entrambi oppure uno solo.

 La trasmissione della fede

Innanzitutto occorre parlare del Signore. Per chi proviene da un ambiente Cattolico si pone il problema del Catechismo. Bisogna porsi seriamente la domanda: è affidabile quello frequentato da mio figlio/a? E se è affidabile necessita di una integrazione? Ci sono catechisti entusiasti del proprio ruolo, che lavorano bene e con risultati. Altri che fanno solo disegnare i bambini. Quindi risulta indispensabile chiarire. Qualora si decida un intervento parziale o totale, si potrebbero seguire le seguenti linee di intervento:

-Partire sempre dalla scrittura

E’ importante comunicare che Dio per primo si è rivelato all’umanità, attraverso le Sacre Scritture e che per conoscerLo e per conoscere la sua Volontà, è ad esse che dobbiamo rivolgersi. Andranno naturalmente descritte, con un grado di precisione proporzionale all’età, ma senza fare troppi sconti. Si tratta di presentare l’Antico ed il Nuovo testamento, descrivendone le differenze. Parlare dell’importanza delle lingue usate e delle traduzioni. Spiegare l’importanza primaria della interpretazione data dalla Chiesa attraverso i Padri. Accennare il ruolo della comprensione del contesto storico.

 

-Introdurre i dogmi principali della fede descrivendoli a partire dalla Parola di Dio

Si tratta di seguire l’itinerario proposto dal Credo di Nicea-Costantinopoli. Nulla di più e nulla di meno. E’ il nocciolo della fede Cristiana. Incarnazione, Spirito Santo, Trinità, Morte e Resurrezione, La vita del mondo che verrà.

Dalla parola, naturalmente, è poi opportuno passare agli esempi, aiutandosi anche con testi catechistici.  E’ consigliabile fare sempre poco alla volta ma bene.

-Introdurre la preghiera e la fede come rapporto

Quando parliamo di preghiera a dei bambini, non conviene suggerire la recitazione di qualcosa, anche se alcune preghiere fondamentali come il Padre Nostro, vanno conosciute. Questo perché il bambino, di solito, nel recitare, si concentra sull’esattezza di ciò che pronuncia, più spesso in termini di memoria, mentre tralascia il senso del contenuto.  Conviene quindi proporre una preghiera spontanea. In questo compito i bambini sono, talvolta, più bravi di noi adulti. La spontaneità è il loro forte. La loro arma segreta. Si può facilmente partire dalla loro vita corrente.  Puntiamo su quella per educare, biblicamente, alla Fede come Rapporto.  Gli esempi nella Scrittura non mancano: Mosè, Giobbe, Giona, la preghiera di Salomone, molti salmi etc.

 

-La vita dopo la morte, Fede, Speranza e Carità  e gli altri punti della vita Cristiana

Ovviamente c’è molto da dire sulla fede e sulla scrittura, in questa sede è impossibile essere esaustivi. Ci è sembrato giusto dare qualche suggerimento di base. Una coppia di laici impegnati, sanno comunque gestire la situazione, indipendentemente dai nostri consigli. Molti infatti, sono comunque impegnati in parrocchia proprio nel catechismo.

 

Cultura generale insieme ai genitori: imparare a ragionare

C’è un territorio poco toccato dalla scuola, almeno in termini diretti. Di certo imparando la matematica si impara a ragionare, ma fino ad un certo punto. La logica è cosa diversa dalla aritmetica, dalla geometria e dalla analisi grammaticale. Una cosa è esercitarsi a ragionare, ed una cosa è comprendere come funziona il ragionamento e quali sono i suoi errori più tipici. Infatti la base di partenza dell’insegnamento della logica sono le cosiddette “Fallacie”.  Si tratta semplicemente di studiare gli errori di ragionamento più comuni. Facciamo ora tre esempi di quelle più semplici e facilmente comunicabili, anche ad un bambino di 7-8 anni.

  • Fallacia “all’uomo”. Si smonta il ragionamento dell’avversario, senza rispondere ai suoi argomenti, ma insultandolo o ridicolizzandolo. Molto diffusa in politica si può mostrare facilmente qualche esempio su Youtube, dove non mancano opportunità. Il più esilarante è il famoso “…Capra! Capra! Capra!….” di un ben noto personaggio, che ha reso perfino simpatica questa fallacia.
  • Fallacia “della autorità”. Molto semplice. Si dichiara che una cosa è vera solo perché la sostiene un grande luminare, un professore o comunque una autorità pubblica o privata. Diffusissima, si trova anche questa facilmente nei video correnti. E’ una fallacia in cui cadiamo spesso tutti. Si tratta di insegnare che ad argomento si ribatte con altro argomento ritenuto più efficace e non facendo appello ad altri.
  • Fallacia “del prendere una parte per il tutto”. Anche questa diffusissima. Ci caschiamo tutti spessissimo. Un medico ha sbagliato, quindi si diffida di tutti i medici. Un cameriere è sgarbato, e allora tutta la categoria è sgarbata. Due o tre geometri si sono dimostrati incompetenti, allora tutti i geometri sono degli incapaci, etc.

Queste tre fallacie sono facili da comunicare ed insegnare con esempi, anche ai bambini più piccoli. Ne esistono poi delle altre sulle quali non è il caso di insistere in questa sede, ma possono essere proposte ai bambini più grandi. Un testo economico e facile, che le riporta con esempi è il seguente:

Steve Allen, Inganni della Logica, editore CreateSpace. Molto economico, il libro esiste anche in versione Kindle ad un prezzo bassissimo.  Più difficile la voce Fallacia su Wikipedia. In ogni caso si scoprirà presto, che i genitori stanno a lezione come i figli. Infatti, purtroppo, noi adulti ragioniamo poco e male e ce ne accorgiamo insegnando ai figli.

La trasmissione della cultura

Esiste poi un concetto largo di cultura che abbraccia un po’ tutto. Per esempio lo sport. Se i genitori amano lo sport è giusto che trasmettano questa passione ai figli. Lo Sport è ricco di valori. Per esempio è bello far scoprire ai bambini come il gioco di squadra permetta di raggiungere un obbiettivo comune, con il contributo coordinato di tutti. Come il trekking aiuti a gustare meglio la natura. Come la disciplina che serve per diventare un atleta, aiuti anche nella vita, etc. La cultura generale (arte, musica letteratura, teatro etc.) è poi praticamente infinita e tutte le famiglie vi attingono, per un motivo o per l’altro. Tutti questi valori non sempre sono trasmessi dalla scuola in modo adeguato, spesso per mancanza di tempo. Dunque la famiglia deve fare la sua parte.

 

Contrastare insegnamenti scolastici negativi o discutibili

Purtroppo ci sono anche questi, ed il genitore cristiano deve fare la sua parte. Si può fare un esempio su tutti: la “Teoria Gender”. Nonostante il fallimento (per ora) del disegno di legge Zan-Scalfarotto, in molte scuole si segnala la presenza di insegnamenti “gender”, francamente inaccettabili per un credente. In certi casi si inizia addirittura nella scuola materna. Dobbiamo difendere i nostri figli, impegnandoci in spazi di discussione familiari sull’argomento. Alle elementari e soprattutto alle medie inferiori, in certe classi si insegna la teoria di Oparin, della nascita della vita da un brodo primordiale (grazie a scontri casuali tra le molecole). A parte il fatto che non viene detto da dove nasce questo brodo primordiale, ma che il caso crei la vita, è ipotesi facile da smontare. Il problema comunque è che queste teorie vengono presentate come La Verità, mentre gli scienziati stessi sanno benissimo che si tratta solamente di ipotesi. Non è necessario fare muro contro muro. A nostro parere è sufficiente sottolineare i motivi per cui certe teorie sono e rimangono solo delle vaghe ipotesi.

In pratica si tratta di trasmettere che la Scienza non è L Verità. Essa è utilissima e buona, ma tende nel tempo a cambiare. Una teoria, una interpretazione sostituisce l’altra, ed ecco che le nostre conoscenze scientifiche maturano nel tempo. Non è difficile fare degli esempi. Pensiamo alla medicina dell’’800 e a quella di ora.

Su tutti questi temi resta molto, moltissimo da dire e da discutere. Ci ritorneremo. Sarebbero ovviamente graditi anche qui contributi, anche critici, che arricchiscano un dibattito urgente ed importante.