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La Bellezza con la B maiuscola, la vera Bellezza, non è un’armonia di forme e colori. Quella è una bellezza materiale. No. La Bellezza Spirituale non si può definire. È qualcosa che si presenta da sola senza la possibilità di ridurla ad una definizione. Vediamo come e perché.

 

Come le passioni ci tolgono la gioia della vera Bellezza

 La definizione di Bellezza come armonia di forme è una definizione classica, che vola rasoterra. Questa visione è dovuta alla costante influenza che le nostre passioni esercitano, sulla nostra percezione e sulla nostra attenzione. Eccone la dimostrazione. Si guardi questa figura:

La maggior parte degli adulti ci vede due amanti o un uomo e una donna. Alcuni solo dopo, in seconda battuta, vi riconoscono dei delfini. I bambini, invece, soprattutto tra i 6 e gli 8 anni, ci vedono subito soltanto i delfini.  Il perché è presto detto. Noi adulti controlliamo ciò che vediamo con le nostre passioni e le nostre emozioni. Purtroppo ci siamo corrotti con il tempo, e non abbiamo più gli occhi puri dei bambini. Il nostro desiderio di piacere è arrivato ad un punto tale da modificare addirittura la nostra percezione e la nostra attenzione. Questo è uno dei tanti significati del versetto del Vangelo che dice: “Io vi dico: se non vi convertirete e non diventerete come i bambini, non entrerete nel regno dei cieli” (Matteo 18,3). Ecco perché è necessaria una purificazione. Ma vediamo ancora. Guardiamo questa immagine:

tratto da: https://disinfestazioni.rimini.it/come-eliminare-larve-di-mosca-carnaria/

Alcune persone si trovano a loro agio con gli insetti, ma ad altri fanno ribrezzo, specialmente se l’immagine è ingrandita. Le mosche poi danno noia e prevale con loro la passione contraria a quella precedente: non il desiderio ma l’Ira, il ribrezzo, il fastidio. Le mosche d’estate danno noia. Si pensa piuttosto a schiacciarle che a guardarle. Non in tutti ma in molti. Questa passione dell’anima, questa emozione negativa, però, ci impedisce di cogliere l’incredibile perfezione con cui esse sono fatte. Si guardi per esempio l’occhio:

tratto da: https://www.giand.it/diptera/morph/?id=2&lang=it

La perfezione di questi occhi è semplicemente incredibile! Si noti la straordinaria organizzazione ed il mosaico che forma l’organo della vista. Tutta la mosca è stupenda. Di una complessità inimmaginabile. Si guardino i peli, nella prima immagine sono visibili le ali ed il corpo. Si noti la posizione delle zampe e la loro struttura. Qui non si può parlare di armonia di forme e colori. Se vogliamo spiegare perché diciamo bello!, non lo sappiamo fare. È chiaro come il sole che la mosca è bella ma non sappiamo dire perché. Questa bellezza ci rimanda a Dio. Come è possibile pensare che una simile perfezione possa essere frutto del caso? Eppure ci vogliono convincere che è così. Tutto sarebbe nato da un “Brodo Primordiale” a causa degli scontri tra molecole…. Figuriamoci! Nessun laboratorio è mai riuscito a riprodurre un batterio o una cellula da un brodo di molecole. Ma se è così difficile per una cellula, figuriamoci per un intero insetto. E se vogliamo proprio concedere per un insetto, come spiegare solo con il caso, la nascita, nello stesso periodo, e lo sviluppo, di migliaia e migliaia di specie animali e di piante. Le migliaia di tipi diversi di rocce, di minerali e di cristalli. Tutto nato dal caso? Si vuol far passare la Scienza come la culla della ragione, ma quando la si vuole usare in modo improprio, esagerato, ecco che si cade nella pura fantasia, nella irrazionalità, da cui deriva la superstizione, piuttosto che la conoscenza. Una giovane biologa che chi scrive ha incontrato recentemente, diceva: “Quando ho studiato la complessa bellezza della cellula umana, ho capito che Dio esiste!”. Questa la sola cosa che ha senso dire. La Bellezza e la complessa perfezione del Creato ci spingono a dire che Dio c’è, ed è meravigliosamente potente. Un artista geniale, che insegna all’uomo, attraverso la Sua creazione, cosa è veramente la Bellezza. Ma noi questa bellezza non siamo molto capaci di vederla. Siamo perlomeno ostacolati dalle nostre emozioni, e dalle passioni. Facciamo fatica. Qualcuno ci deve aiutare, perché molti particolari ci sfuggono. E non solo per il desiderio e l’ira. Anche la paura gioca il suo ruolo. Gli affanni e le preoccupazioni, che altro non sono che paura, ci portano a stare soprattutto nella nostra testa. Ad abitarla in continuazione con pensieri e progetti, volti a risolvere le cose che non vanno, o che possono non andare. In questo modo non ci guardiamo intorno e non notiamo la grandissima Bellezza di tutte le cose che ci circondano. Ecco perché la Chiesa consiglia il digiuno quaresimale.  Si tratta di una cura della nostra anima malata, perché afflitta da un esagerato amore del piacere, e da una eccessiva paura del dolore. La Chiesa vuole aiutarci a controllare meglio certe emozioni. Non si tratta di abolirle, ma di meglio orientarle. La gola è solo una delle passioni che ci agitano, e non per tutti la più importante. Tuttavia i Padri della Chiesa ci consigliano di partire da essa, perché imparare a controllare il desiderio di cibo, aiuta a tenere a freno anche le altre emozioni. La Chiesa ci invita quindi al digiuno, per la nostra felicità. Per consentirci di gustare la Bellezza pura che dà gioia.  Non è una questione di salute del corpo. È una questione di salute dell’anima.

 

La bellezza dell’intelligenza dell’uomo nelle sue opere

 Ma c’è di più. Non siamo solo “distratti” quando camminiamo in mezzo alla natura. Lo siamo anche in città. Quanti di noi notano la bellezza dei palazzi costruiti dall’intelligenza dell’uomo? Eppure anche l’intelligenza è opera di Dio. È Creazione Divina. Oggi, anche a causa di una propaganda pesantemente politicizzata e materialista, tutte le periferie sarebbero squallide. Tutte tappezzate da orribili palazzoni. Eppure a Roma i ricercatori della facoltà di Architettura, vanno a studiare le case popolari di un quartiere tra i più malfamati, Pietralata, perché le ritengono fatte magistralmente. Immerse nel verde, sono un monumento alla capacità dell’uomo, di cavare fuori il bello e l’utile da poche risorse e da mezzi “contati”.  A volte davvero esageriamo e non sappiamo vedere l’eleganza di un viadotto autostradale, che qualifichiamo senza neanche essere capaci di guardarlo davvero, come obbrobrio. E questo per il solo fatto che unisce due verdi colline. Va bene difendere la natura. È più che giusto. Ma guardiamoci da quegli eccessi che vedono casermoni dappertutto. Eppure basta liberarci un po’ dalla paura che ci attanaglia con le sue preoccupazioni, e dalla continua, eccessiva, attività mentale, per alzare il naso e riempirci di meraviglia. La Bellezza dell’Intelligenza umana. Delle sue opere. La bravura degli artigiani, che con paziente manualità, sanno mescolare la loro sapienza alla materia, ottenendo dei piccoli miracoli. Ancora una volta sono le nostre passioni a bloccarci. Ad inchiodarci nella nostra prigione mentale. Siamo costretti ad una detenzione penosa, da cui solo la grazia quaresimale della rinuncia a sé stessi, può incominciare a liberarci.

 

Scoprire la Bellezza del tempo

 Il tempo è un grande dono di Dio. Egli ci ha fatto la Grazia di essere messi a vivere “nel secolo”, cioè nel “Tempo”, per poter fare un cammino e trasformarci. Tutto è nato con il peccato ancestrale. La conseguenza di questo peccato è stata una inclinazione al male, che ci portiamo dietro con la nascita, e che si manifesta pienamente negli anni. Dio Padre ha mandato allora il Suo Figlio tra di noi, perché ci salvasse con la Sua Morte e Resurrezione. Con Lui abbiamo ottenuto la Grazia dello Spirto Santo, che si dona a noi attraverso i Sacramenti della Chiesa. La nostra liberazione dal Peccato, allora, consiste in una progressiva unione tra noi e lo Spirito Santo. Questo vuol dire cambiare. Questo vuol dire trasformarci.

 Questo vuol dire impiegare il tempo per acquisire virtù e diventare migliori. Senza il tempo tutto ciò non sarebbe possibile.

 La Bellezza del tempo è esattamente questa: ci permette di convertirci e di unirci sempre di più allo Spirito. Ma come fare?

 

Cambiare il Pensiero per cambiare noi stessi e trovare la pace


Cosa ci dice il Vangelo di Marco? Ecco: “Dopo che Giovanni fu arrestato, Gesù andò nella Galilea, proclamando il vangelo di Dio, e diceva: «Il tempo è compiuto e il regno di Dio è vicino; convertitevi e credete nel Vangelo»(Marco1,14-15). Ecco Gesù che fa riferimento proprio al tempo. Non ce ne è più. È compiuto. Convertitevi. Conversione si dice in Greco “Metanoia”, letteralmente andare oltre il pensiero, cambiare il pensiero. Gesù vuol dirci questo: “Cambiate modo di pensare”. La conversione è proprio questo:

accorgersi che quello che credevamo giusto è invece sbagliato

 Si tratta di ammettere un errore. Ma non un errore piccino, la classica pagliuzza. No. Piuttosto la trave. Noi tutti abbiamo una trave nell’occhio. Ce lo dice il Vangelo (Lc 6,41). Se ci accorgessimo della trave che abbiamo nell’occhio, e la rimuovessimo, saremmo santi. Se non lo siamo ce l’abbiamo. Quale? Qui interviene l’orgoglio. Non ammettiamo di sbagliare. Non è il caso di perdonare quella persona perché “la ragione è mia”. Giusto odiarla. Vendicarsi. Ho ottenuto quel posto di lavoro con una raccomandazione, passando davanti ad altri. Era giusto perché sono bravo. Va bene così. Pago meno tasse del dovuto. È giusto. Se do i soldi allo Stato se li rubano i politici. Quindi faccio bene. Non faccio il contratto e non pago i contributi alla mia donna di servizio. Lo fanno tutti e poi ho bisogno di risparmiare. Ho ragione. Va bene così. È l‘orgoglio il direttore dell’orchestra. Ci dice che va tutto bene. Ci racconta che non facciamo noi gli errori. Quelli li fanno gli altri. E il tempo? Ecco come un’altra passione distoglie la nostra attenzione dalla Bellezza della trasformazione. Ci spinge a catturare il tempo. Ad asservirlo ai nostri piaceri ed al nostro “Ho ragione io”. Lo mette al guinzaglio, come un cane e se ne serve per i suoi scopi. Stare bene. Sempre meglio. Per queste cose il tempo manca, ed allora lo rubiamo agli altri. Arriviamo tardi agli appuntamenti e prendiamo un po’ di tempo a chi ci aspetta per utilizzarlo tutto per noi, per darci ragione. Se non possiamo utilizzarlo per soddisfare l’orgoglio e le altre passioni, allora lo “inganniamo” con un “passatempo”. Lo facciamo passare trastullandoci con sciocchezze, con giochini inutili ed infine lo “ammazziamo”. In Italiano “ingannare il tempo” ed “ammazzare il tempo”, sono espressioni correnti e molto usate. Succede quando il tempo diventa noioso. Brutto. Ma quando moriremo Qualcuno ci chiederà che cosa ne abbiamo fato del dono del tempo, della sua Bellezza. E noi diremo: lo abbiamo incatenato ai nostri bisogni ed alle nostre voglie, e poi lo abbiamo ingannato e ammazzato.  Chissà quale sarà la risposta. No. La Chiesa ci propone con la Grande Quaresima, come anche negli altri tempi forti, Avvento etc., di guarire dal nostro orgoglio. Ci propone di scoprire la Bellezza del tempo, ammettendo finalmente di avere torto. La Chiesa Ci aiuta a renderci conto che quelle cose che riteniamo giuste, sono in realtà sbagliate. Ci suggerisce di cambiare pensiero. Ci esorta, in una parola, a convertirci. A cambiare. A trasformarci. A trovare così la Pace e la Gioia del Perdono.

 

Confessarsi per scoprire la Bellezza del cambiamento

 Dunque è la confessione il cuore della lotta alla passione dell’orgoglio. Il motore della nostra guarigione. Non si tratta di confessare le solite sciocchezze. Non si tratta di chiedere al confessore di pregare, perché un certo problema che abbiamo si risolva. Si tratta di ammettere di fare un grosso errore. Se non riusciamo a comprenderlo, possiamo anche farci aiutare dal confessore, e dal suo carisma di discernimento. Ma dobbiamo provarci per gustare la Gioia e la Pace dello Spirito. Esso ci aprirà così,  davanti agli occhi, la Bellezza del Tempo e del Cambiamento.