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Ci sono molte cose su cui rifletter, a proposito del cammino di santità nella famiglia. Alcune probabilmente poco battute, e scarsamente approfondite.  Tuttavia prima di tutto bisogna mettere a fuoco i “Fondamentali”. Esserci e starci. Senza questi prerequisiti non si può fare nulla. Vi sono condizioni in cui qualcuno tende a fare molto volontariato, omettendo di essere e stare in famiglia. Sono contraddizioni inaccettabili.

ESSERCI: essere presente in famiglia dal punto di vista degli orari

STARCI: non basta essere presente. Bisogna relazionarsi con i familiari, marito/moglie e figli.

ESSERCI

Spesso è in causa il lavoro, e non solo per gli uomini. Straordinari “inevitabili”. Per assicurare alla famiglia un migliore tenore di vita. Servizio reso molto oltre gli orari. Studio supplementare. Sono tra le moltissime situazioni, che spingono a debordare oltre gli orari previsti, ed a sottrarre tempo alla famiglia. Nelle condizioni di dipendenza con lavori ripetitivi, sembra prevalere la spinta economica a fare straordinari. Qualcosa di simile succede per le partite IVA, dove a volte domina il timore del futuro. Tra i professionisti, può essere presente una forte passione per il proprio lavoro, o la necessità di fare carriera.  Fatto sta che la prima “Ascesi” è caratterizzata dalla rinuncia a queste condizioni di extra-orario, per amore della famiglia. Darsi un tempo che possa comprendere un certo plus-orario, ma contenuto. Es. fino alle 19, compreso il viaggio per arrivare a casa, e poi in famiglia. Magari in mezzo alla settimana una volta fino alle 18, e poi sabato e Domenica assolutamente inviolabili.

STARCI

Non basta essere presente o rinunciare al lavoro (o al volontariato eccessivo). Si può stare in casa e guardare il film alla televisione. Non lavorare e poi andare in palestra o a giocare a biliardo con gli amici. Starci vuol dire relazionarsi con i familiari. Vi sono tre condizioni specifiche: con tutta la famiglia, con il coniuge, con i figli. In questa meditazione cominceremo a riflettere sullo stare in famiglia come insieme. In seguito vi saranno due diverse riflessioni, sullo stare con il coniuge e sullo stare con i figli.

 

 

Stare con tutta la famiglia

Stare bene tutti insieme dà equilibrio ai figli ed al rapporto di coppia. Fa bene a tutti. Dà un senso di unità e rinforza i legami affettivi. Alcune incomprensioni possono sciogliersi, facendo una bella cosa insieme. Bisogna pensarci quando nascono degli attriti. Quando? Tre momenti:

  • Colazione e cena insieme (alcuni fortunati anche pranzo). E’ un momento centrale nella quotidianità, e pertanto va curato. Va curato, possibilmente, nella cucina e nella presentazione della tavola. I piatti non dovrebbero essere di due categorie, buoni per gli ospiti e andanti per tutti i giorni. Per la famiglia va dato il meglio. Belle posate, bei piatti, belle tovaglie. La cucina sarebbe bene fosse accogliente. Si tratta appunto di star bene a mangiare insieme. Naturalmente, Il benessere più importante sta nel parlare e fare relazione, senza televisione o radio tra i piedi. La cena NON è il momento dei notiziari o dei telegiornali. Si parla e si sta insieme.
  • Il sabato mattina (o altro momento, in base agli orari di lavoro). Una mezza giornata tutti insieme, a fare una cosa bella. Se i bambini sono piccoli, ovviamente dobbiamo dare la precedenza alle loro esigenze. Certamente giochi, gonfiabili etc.. Con figli più grandicelli si può inventare qualcosa insieme. Fare una gita. Andare in mezzo alla natura. Andare al mare. Vedere un monumento, un museo, una bella mostra. Andare a vedere una bella cascata o un lago. Visitare una città vicina. Non è il caso di fare l’elenco. L’importante è che ci siano e che siano momenti felici insieme
  • Viaggio insieme. A parte le vacanze estive fare un bel viaggio è una bella occasione di felicità comune. Scoprire insieme ai figli adolescenti una bella città straniera, visitare una regione italiana (sono tutte belle). Andare insieme sulle Dolomiti, in montagna, in un’isola, a cercare un mare meno conosciuto. Meglio queste cose che cambiare la macchina ogni 4 anni, per averla sempre nuova o quasi. Meglio questo che spendere per i vestiti. I viaggi sono esperienze che possono contribuire a cambiare la persona. Fare quindi foto dei bei momenti passati insieme e rivederle in famiglia.

 

Tutti questi sono consigli semplici, elementari, banali. Molti sbufferanno pensando di sapere già un po’ tutto. Hanno ragione. Ma questi sono i cosiddetti fondamentali.  E sono così fondamentali da non poterli trascurare. Da qui si parte. Il resto (ed è molto), viene dopo. Se non c’è questo, prima bisogna consapevolmente raggiungerlo. Se ci sono degli spigoli, per cui non si sta bene in famiglia e un viaggio peggiorerebbe tutto, allora bisogna affrontare il problema di petto. Magari con l’aiuto di una persona esperta, possibilmente credente. Mettere mano al problema permetterebbe, se risolto, di costruire la casa dalle fondamenta anziché dal tetto.