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Vissuto tra il VI° ed il VII° secolo San Massimo il Confessore è festeggiato il 13 Agosto dalla Chiesa Cattolica ed il 21 Gennaio da quella Ortodossa. Monaco e teologo è un Padre della Chiesa autore di importanti scritti.

Si distinse per la battaglia intrapresa per difendere la dottrina, ancor oggi accettata come la sola valida, delle due nature in Cristo, Umana e Divina, e delle due relative Volontà. L’imperatore a cui premeva l’unità dell’impero, voleva che, per motivi “militari”, cioè non inerenti la fede, fosse approvata una formula teologica più utile politicamente. San Massimo resistette e si fece imprigionare per 10 anni.. Alla fine l’imperatore gli fece mozzare la lingua ed una mano, e lo sottopose a 500 frustate. Il Santo non resse . Morì dopo circa 10 giorni. 18 anni dopo un importante Concilio Ecumenico riconobbe valide le sue tesi ed indirettamente difese il suo operato. San Massimo a buona ragione può essere considerato un Santo della Verità. Egli ci ricorda, col suo sacrificio, che la Verità esiste e va difesa a costo della vita. Essa non è un “optional”. I tempi moderni sono tempi di Relativismo. Ognuno ha la “Sua” verità, e tutte le verità si equivalgono. Perché in fondo nessuno ha davvero la Verità. Infatti, come si suol dire “Nessuno ha la Verità in tasca”. Di questi tempi alla Verità viene assegnato un posto nel cielo dell’impossibile: …No San Massimo ci mostra un esempio oggi controcorrente, ed il suo esempio ci rafforza. La Verità non è una chimera, e va cercata e, una volta trovata, va difesa. Una lezione da imprimere bene nei nostri cuori. C’è una leggerezza, una superficialità ed infine una ingenuità fuori misura, in tanti discorsi diffusi nel popolo Cristiano. Chi prega, e lo fa nutrito dallo Spirito Santo, chi dunque adora in Spirito, necessariamente diventa sensibile alla Verità, e la cerca poiché lo Spirito Santo è Spirito di Verità.