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L’amicizia spirituale non è la stessa cosa di una amicizia ordinaria. Sebbene sia più che giusto soddisfare in essa certi bisogni affettivi, essa tende a manifestarsi con maggiore complessità. Quando si è adolescenti tutto è nuovo e bisognoso di spiegazioni. L’amicizia può avere aspetti selettivi ma, essendo l’adolescente ancora da formare, è più difficile che vi siano “scontri” tra mondi diversi. E’ possibile, ma meno frequentemente che tra adulti, quando la visione del mondo si è già formata. Sopra i 60 anni, poi si crede addirittura di aver acquisito per “esperienza”, il diritto di insegnare.

Naturalmente vi sono eccezioni. Rimane il fatto concreto, che l’incontro tra due persone è l’incontro tra due galassie diverse. Se questo incontro è asimmetrico, allora l’uno chiede all’altro, ritenuto più capace in un determinato settore, un consiglio. Per esempio, ci si rivolge all’idraulico per sapere come stappare il water. Ma quando l’incontro è simmetrico ci si misura. A volte ci si difende. Si indaga. Si crede di poter consigliare. Spesso si difende il proprio patrimonio di “sapienza”, l’incontro assume l’aspetto di una partita a scacchi. Ci si calma se l’amicizia si fonda su un terreno condiviso: la squadra del cuore, lo scrittore preferito, il partito da votare, un passato comune, etc..

Ammettiamolo, l’amicizia intesa così porta poco avanti nel Regno di Dio. Non si cresce né si fa crescere. Si passa il tempo, ci si fa compagnia. Aspettiamo insieme. Aspettiamo…. Passa così il tempo utile, di cui avremo bisogno quando ormai sarà troppo tardi, e nessuno ce lo potrà far rivivere. Quando arriverà lo sposo saremo vergini senza olio nella lampada ….(Matteo 25,1-13).

Come rovesciare la partita? Con le due parole di sempre: consapevolezza ed umiltà.

 

La Trasfigurazione dell’Amicizia

La vita quotidiana, l’incontro di tutti i giorni, il tempo libero ed il riposo, possono essere trasfigurati e diventare un’officina d’amore. Si. Se invitiamo a partecipare il nostro Amico invisibile. Lui si farà avanti da solo se troverà in noi un terreno disponibile. Un richiamo efficace. Questo richiamo è il desiderio di imparare. E per desiderare di imparare dobbiamo tornare giovani (se non lo siamo più). Dobbiamo considerare come provvisorio l’universo di “spiegazioni del mondo” che ci portiamo dietro. Vi sono due elementi che possono trasformare il nostro rapporto con un’altra persona.

  • Considerare come provvisorie almeno una parte delle interpretazioni che diamo alla vita ed agli avvenimenti
  • Accettare la sorpresa. Essere disponibili alla meraviglia di essere spiazzati su qualche cosa. Almeno su qualche cosa.

Indiscutibilmente, sono due caratteristiche specifiche della giovinezza. Di quella sana.

Ascoltare l’altro. Considerare con attenzione quello che dice. Farsi sorprendere. Saper rinunciare a certe “verità” e considerare la possibilità che le cose stiano diversamente. E’ allora che si presenta l’“Ospite” inatteso. Parlerà a tutti e due, come si conviene a tutti coloro che partecipano ad una conversazione. Come si potrà immaginare l’”Ospite” non si mette in moto senza prevedere un risultato. Un vantaggio. Una crescita. Scopriremo che anche l’altro sta considerando con attenzione la nostra opinione. Entrambi cambieremo. Il frutto più bello non sarà tanto l’aver imparato qualcosa. Il frutto più bello sarà l’umiltà, che ha santificato l’incontro. Le informazioni e le interpretazioni, che due persone possono scambiarsi, durano il tempo di una vita. Un soffio. L’Umiltà dura in eterno. Il mattoncino, che entrambi avremo posto nel Regno, con la nostra disponibilità ad apprendere, durerà in eterno. Lo ritroveremo nell’altra vita, quando le informazioni di questo mondo cadranno.

Come si vede l’amicizia nello Spirito è cosa ben diversa dalle amicizie di questo mondo.

Nella Amicizia Spirituale non aspettiamo, costruiamo.

 

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