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La perdita del senso della Verità

Il tema della Verità interessa vari aspetti della vita spirituale. Tuttavia se proviamo a proporre questo argomento, sentiremo spesso dire: “e che cos’è la verità?”…. Una domanda che faceva anche Ponzio Pilato. Purtroppo si tratta del risultato di una intensa propaganda relativista, che è arrivata a ridicolizzare il solo chiedersi qualcosa sulla verità. E poi le circostanze della vita, le vicende sociali e quelle politiche, spingono i più a concludere: “La verità non si saprà mai. Non avremo mai le prove….”  Etc..

Un altro approccio risolve tutto con una battuta, che strumentalizza in modo fuorviante il Vangelo:” La Verità è Gesù Cristo”. Così si zittisce l’interlocutore e ci si toglie d’impaccio.   Infine si può optare per la risposta finto-saggia: “Prima di tutto bisogna fare la verità su se stessi”. Tutte cose vere, ma che vanno collocate al posto giusto, nel tempo giusto In realtà nessuno ne vuol sapere più. La denigrazione del concetto stesso di Verità è giunta al punto tale, da suscitare vergogna il sentirsi dalla sua parte o anche solo cercarla. Si profila oggi la necessità di un autentico apostolato sulla Verità. Senza giochi di parole, e senza metafore. In cosa può consistere?  La Verità su se stessi è oggetto della ascesi personale che verrà trattata a parte, mentre Gesù come Verità verrà affrontato nel capitolo del rapporto personale con Dio, e dello studio delle scritture. Quello che possiamo intendere, in un primo approccio, come apostolato della Verità o per la Verità, riguarda allora  la vasta area delle false credenze in cui il popolo cristiano è imprigionato. Perché   questo tema è importante? Perché dobbiamo avere cura che il seme della Parola cada sul terreno giusto. La parabola del Seminatore (Matteo 13,1-23; Marco 4,1-20; Luca 8 ,4-15) non è una aggiunta facoltativa al Vangelo. Essa è molto importante, sia perché avvalora l’interpretazione non letterale, ma simbolica e spirituale della Scrittura, sia perché ci ricorda che senza un terreno pronto, senza una adeguata preparazione, la Parola stenta ad attecchire. Il relativismo imperante ci ha portato tutti a pensare con convinzione che ciò che si crede abbia in fondo poca importanza. Ognuno quindi la può pensare a modo suo. Si ha così, se ci si pensa bene una completa svalorizzazione del pensiero. Esso può essere tutto e l’incontrario di tutto.

 L’uomo viene oggi scoraggiato dal curare con attenzione la propria “atmosfera mentale”, cioè esattamente il terreno su cui cadrà il seme del Vangelo, della Parola. Di parole e di pensieri ve ne sono fin troppi. Tuttavia essi devono provenire da “Agenzie” esterne. Possibilmente già confezionate/i.

 Quello che sembra contare non è più il pensiero ma l’immagine

Al netto miglioramento (in termini di quantità ma non di qualità) della istruzione, oggi molto più diffusa, ha fatto da controcanto, quasi ad antidotarla, uno sviluppo quasi mostruoso della immagine: Cinema, TV e Computers.

Guy Deborde, un intellettuale francese, parlava di società dello spettacolo, con una buona dose di ragione ( Guy Deborde, La società dello spettacolo, EdMassari Editore)). Cosa ci dice di tutto questo  la Scrittura? Ecco la risposta e la giusta direzione:

in Filippesi 4, 8 San Paolo ci invita così: “In conclusione fratelli tutto quello che è vero, nobile, giusto, puro, amabile onorato, quello che è virtù e merita lode, tutto questo sia oggetto dei vostri pensieri”. L’invito è molto chiaro e semplice da capire. Si tratta di “coltivare e curare con molta attenzione, i propri pensieri. San Paolo vuole che siano orientati prima di tutto al Vero. Naturalmente con il vero il pensiero si dovrà occupare di ciò che è nobile e giusto, in una parola della Virtù. Questa l’attitudine corretta per rendere il proprio terreno recettivo alla Parola, e non duro cemento.

Cercare la Verità. Se la cerchiamo essa ci verrà incontro. Se pensiamo alla Verità ed alla Virtù, prepariamo noi stessi. Allora quando la Parola arriverà, darà grandi frutti in noi.

 Questo crediamo possa essere un punto di partenza efficace, per un sano discorso sulla Verità. Prima di tutto cercarla, pensarci, meditarla, farla oggetto delle nostre speranze e delle nostre preghiere. Purificare quindi i nostri pensieri affollati oltre misura da ogni tipo di immagine e false credenze. Preparare il terreno del nostro cuore all’incontro con Dio. Adoratori in Spirito , quindi, con particolare attenzione ai nostri pensieri, alle nostre credenze ed alla atmosfera culturale in cui intendiamo muoverci. Cioè con particolare attenzione alla Verità.

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